Recensioni dei libri sulle mensole di casa mia (e altre cose nei paraggi)

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Il classico naufragio di un’opera galleggiante

In Libri sulle mensole on 12 luglio 2011 at 09:50

Ci sono dei libri che quando sai che devi fare un viaggio in treno sei felice perché dici finalmente, un po’ di tempo per leggere quel libro che avevo iniziato e avrei voluto tanto continuare a leggere ma non ho mai avuto tempo e allora ho sempre sperato di fare un viaggio in treno, perché di aerei non è che mi capita di prenderne poi così tanti.

Così qualche giorno fa ho preso un treno e ho ripreso a leggere “L’opera galleggiante” di John Barth. Un viaggio che mi ha dato l’opportunità di leggere il romanzo per almeno tre ore ininterrotte se non dalle fermate del treno, essendo un treno espresso, come non se ne vedono più tanti a parte quello.

Il risultato della prima ora di lettura è stata una conferma su quanto avevo già pensato: il libro non mi catturava. Meglio, riconoscevo che John Barth era un eccellente scrittore, ma con la sua scrittura non riuscivo a raggiungere come si dice un buon feeling. Leggevo, ma era come se leggessi la lista della spesa però da un libro: spero non me ne vogliano i puristi di John Barth.

John Barth mentre imita Mario Monicelli

Dunque ho pensato che sì, lo avrei abbandonato. Tuttavia ho continuato a leggere. E ancora una volta ho pensato sì, lo lascerò presto. È nei miei diritti di lettore, non mi picchierà nessuno. Al limite avrebbero potuto picchiarmi i puristi di John Barth. Ma poi dov’erano i puristi di John Barth? Nel treno non ne vedevo nessuno. Nel treno ognuno si faceva gli affari suoi. Magari erano puristi in incognito. Oppure i puristi erano tutti ad aspettarmi in stazione. Se non altro avrei avuto ancora un paio d’ore per escogitare un piano di fuga. Leggi il seguito di questo post »

Le mille luci di Las Vegas

In Libri sulle mensole on 22 ottobre 2009 at 14:45

Chiariamo subito una cosa: John O’Brien è uno scrittore bravissimo. Uno scrittore nel vero senso del termine, nel senso più reale, sofferto e senza tanti fronzoli. Erroneamente ma per semplificare potremmo dividere gli scrittori in due categorie: quelli che hanno una storia da raccontare, e quelli che sanno come raccontarla. John O’Brien in questo romanzo sa essere entrambe le cose. Lui scrive come se raccontare una storia fosse la cosa più normale del mondo, e tu leggi come se seguire quella storia fosse la naturale conseguenza.

Lui è John O'Brien. Quello inginocchiato dietro è un pentito.

Lui è John O’Brien. Quello dietro un pentito.

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